Un vecchio adagio recita “piemontese falso e cortese”.
Mentre sul primo aggettivo non ho molto da dire vorrei concentrarmi sul secondo passando in rassegna alcuni dei termini che i piemontesi riconoscono come particolarmente caratteristici della propria lingua.
Deuit: significa garbo, giudizio. Tutto deve essere fatto con deuit.
Cognission: significa giudizio. Le azioni devono essere razionali, pensare prima di agire.
Comersi: traffico, accezione negativa per una parola che di per sé indicherebbe una professione. Vedremo un meccanismo simile nel termine successivo.
Repùblica: anarchia, confusione. Nonostante l’effettiva nascita della Repubblica italiana il termine ancora indica il disordine, un posto dove tutti parlano .
Ancalesse: osare a fare qualcosa, detto con trepidazione quando di ipotizza di infrangere qualche regola di comportamento.
Gena: essere impacciato, paralizzato soprattutto di fronte al giudizio degli altri.
Pairé: avere tempo (e implicitamente voglia) di fare qualcosa. Al negativo è la scusa preferita per non fare qualcosa.
Cerea: Salve, il saluto più rispettoso rispetto all’italianizzante ciao
Fosoné: fare qualcosa al massimo della capacità e velocità. Una persona che foson-a è vista con ammirazione.